martedì 27 gennaio 2009

Motorola e Reply

Non è più tempo di sovvenzionare chi, almeno dal dopoguerra ad oggi, ha fatto degli aiuti di stato la sua regola di mercato (come si dice: privatizzando gli utili e socializzando le perdite). A chi sostiene il contrario dico che esistono esempi da seguire e sono di ottimo auspicio. Sono anche una risposta concreta a chi crede che esista e debba esistere una monocultura cittadina.
Questa sottocultura ha prodotto e produce danni non solo a Torino e non solo nell'auto.
E questo post lo etichetto con "politica". Che altro, se no?

Motorola dice sì a Reply. Congelati i licenziamenti


http://torino.repubblica.it/dettaglio/Motorola-dice-si-a-Reply-Congelati-i-licenziamenti/1581376

Via libera anche dal sindacato. Decisivi i contributi del governo e della Regione
di Stefano Parola

Sarà Reply a farsi carico degli oltre trecento dipendenti Motorola. L´accordo di massima tra la società di software torinese e l´americana dei telefonini è stato raggiunto ieri mattina e la firma è prevista per oggi. E in tarda serata è arrivata anche l´intesa con il sindacato. Cruciale il ruolo delle istituzioni, Regione in testa: da un lato garantiranno un pacchetto di circa 25 milioni per la società acquirente, dall´altro si impegneranno per trovare un posto di lavoro ai dipendenti del centro che non dovessero rientrare nel nuovo piano industriale.

La Reply è così riuscita a battere sul tempo la concorrenza dell´altra società interessata, la triestina Telit. Uno dei nodi della trattativa era l´aiuto economico offerto dalle istituzioni e in effetti l´assessore regionale all´Industria Andrea Bairati ha potuto presentare un pacchetto allettante. Si parla di circa 25 milioni, di cui 10 provenienti dalle casse della Regione stessa. Il resto verrà messo sul piatto dal ministero dello Sviluppo economico, che, come ha annunciato il suo titolare Claudio Scajola, «sosterrà con un massimo di 15 milioni il centro ricerche Motorola», perché «è giusto far di tutto per garantire la sopravvivenza di questo punto di eccellenza in Italia».

I 25 milioni delle istituzioni vanno così a sommarsi alla cifra di circa 15 milioni lasciata in "dote" dal big americano dei telefonini. Dopo questa intesa, Reply ha poi incassato anche l´ok dei sindacati. L´ipotesi di accordo è arrivata in tarda serata, sotto la regia dell´assessore Bairati e del vicesindaco di Torino Tom Dealessandri. Prevede prima di tutto il "congelamento" delle lettere di licenziamento da parte di Motorola. E poi che la società torinese assuma tutti i dipendenti entro fine febbraio, alle stesse condizioni economiche e normative di prima. Dopodiché gli ingegneri ormai ex-Motorola verranno messi per tre mesi in cassa e verranno suddivisi in gruppi di lavoro in base alle proprie competenze. Ciascun team getterà le basi per progetti di ricerca che Reply dovrà poi rendere operativi.

In caso contrario, Regione e Comune faranno di tutto per ricollocare i lavoratori non produttivi in altre aziende torinesi del settore. Se non dovesse funzionare neppure questa soluzione? «Il dipendente verrà messo in mobilità e si vedrà offrire l´incentivo lasciato come buonuscita da Motorola», spiega Cosimo Lavolta della Uiltucs, che definisce l´accordo «assolutamente positivo». Per il momento sono soddisfatti anche l´assessore Bairati, che parla di «buona intesa, coerente con il programma della Regione», e il vicesindaco Dealessandri, che spiega che «l´accordo, quando verrà firmato, sarà un risultato importante per lavoratori e territorio».

Ora per giungere a un lieto fine della vicenda mancano soltanto due approvazioni, attese entrambe per domattina: una dovrà darla il consiglio d´amministrazione di Reply, l´altra l´assemblea dei dipendenti di Motorola.
(27 gennaio 2009)

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