domenica 27 gennaio 2008

dalla chiesa strategia della tensione

Intervista pubblicata sul quotidiano IL MANIFESTO


Vattimo: «Dalla Chiesa strategia della tensione»

Per il filosofo torinese «ciò che non è negoziabile non può che essere oggetto di scontro». Dal Vaticano una fede dogmatica. «Scandaloso che il Pd aderisca»

Eleonora Martini

Professor Gianni Vattimo, oggi l'Angelus del Papa si trasforma in manifestazione politica con l'adesione di parte del Pd. Cosa ne pensa?
Mi sembra scandaloso, in tempi di tensione come questi su molti argomenti etici. Non che mi aspettassi molto dal Pd, ma almeno che quella parte di dirigenza di lontana provenienza comunista non si assoggettasse completamente al vaticanismo applicato alla vita sociale. Andare in piazza San Pietro mi sembra quasi come la grande ovazione del Parlamento a Mastella, che ha suscitato soltanto desideri di emigrazione. Meno grave, ma pur sempre un segno di abbandono di qualsiasi ritegno, una cosa impudica e direi perfino oscena.
Eppure c'è chi, anche a sinistra, è convinto di vedere una deriva laicista.

Non è laicismo, è anticlericalismo. Ma se c'è una rinnovata sensibilità anticlericale in Italia, se vediamo spuntare qua e là un po' di laicismo, bisogna chiedersi perché, a meno che non si voglia dare la colpa al demonio. Dipende solo dall'invadenza vaticana, non da altro. Negli ultimi venti anni con Wojtyla la sinistra italiana non è mai stata anticlericale, lo è diventata un poco ora solo quando le pretese del Vaticano sono diventate eccessive.
Il Pd di Veltroni considera fondamentale asserire il ruolo della religione nello spazio pubblico...

Anche l'ateismo, come orientamento etico culturale, può essere considerato come una religione. Le religioni sono tante e in Italia liberamente praticabili anche in associazioni, o come entità, gruppi, e strutture architettoniche. Non vedo la necessità di chiedere uno spazio pubblico per le religioni. A meno che questo spazio pubblico non voglia dire il sabotaggio dei Dico, l'impossibilità di discutere di un tema di bioetica in maniera civile senza incontrare certi personaggi che affermano che i loro principi sono non negoziabili. Ciò che non è negoziabile, non può che essere oggetto di scontro. È questo che vogliono?
Perché allora il Pd sente questa necessità? È a rischio il «rispetto delle posizioni e del pensiero» dei cattolici, come sottintendono i 44 democratici firmatari dell'appello per l'Angelus?

Mi sembra che a rischio siano le posizioni dei laici. C'è la pretesa, ad esempio, di imporre il pensiero secondo cui il matrimonio omosessuale sarebbe contro natura, quella natura umana di cui è depositaria la Chiesa. È chiaramente un artificio per imporre le norme cattoliche anche a chi non crede: dire che i cattolici non debbono divorziare è cosa diversa che dire che per natura il matrimonio è indissolubile. Io non credo proprio che sia il Papa a difendere la verità umana.
Cosa pensa di quanto accaduto all'Università?

Mettiamo le cose in chiaro: è il Papa che non ha voluto andare, perché davvero si sente il vicario di Dio. Cosa vera dal punto di vista del dogma cattolico ma non per uno stato laico. Del resto non c'è stata un'opposizione alla religione ma alla politica religiosa del Vaticano. La presenza del papa non significa affatto la presenza di Gesù, perché Gesù con questa Chiesa, con questo papa, con la loro politica, non ha nulla a che vedere.
Perché Benedetto XVI ha scelto di essere un papa rissoso, che cerca sempre la prova di forza?

A me sembra che lui debba caratterizzarsi in qualche modo e differenziarsi da Wojtyla, molto diverso dal punto di vista umano. Credo che Ratzinger risenta del clima di una Chiesa entrata in agonia, che si sente più minacciata di quanto non sia. E così invece di esercitare la carità, che susciterebbe un po' di simpatia, indossa la corazza. E lo fa con abili mosse come in quest'ultimo caso in cui mi sembra che fosse tutto previsto: sono riusciti a creare una tale situazione di tensione che sarà impossibile per un po' di mesi parlare di Cus, di fecondazione, di embrioni. Saremo accusati di essere illiberali, intolleranti.
Quindi questa protesta è stata controproducente?

No, hanno fatto benissimo. Sarebbe come dire che data l'aggressività dei clericali, è meglio assecondarli per evitare conseguenze peggiori.
Quali valori rimarrebbero alla Chiesa se rinunciasse all'etica intransigente e dogmatica?

Continuare a fondare la religiosità sui dogmi della teologia naturale, che non erano impliciti nei discorsi del Gesù storico ma si sono accumulati nel corso della storia, non ha più senso oggi. Dovrebbe predicare la vita di Gesù perché paradossalmente è più vero Gesù bambino che la teologia dogmatica di Ratzinger: parla a qualcuno, dice qualcosa a chi ha bisogno di inquadrare la propria prospettiva esistenziale in una cornice mitica, non scientifica. D'altra parte, se alla verità assoluta rivelata di Ratzinger si contrappone quella scientifica e indiscutibile di Odifreddi, io mi sottraggo. Anche se in questa situazione politica, tra i due io scelgo di stare con i più deboli, quindi di oppormi al clero.

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